La cucina del Piacentino: sapori tra colline e vigne
Situata all’estremo occidentale dell’Emilia-Romagna, la provincia di Piacenza offre una cucina che fonde tradizione contadina, materie prime genuine e influenze lombarde e liguri. Il suo paesaggio collinare, ricco di vigne, castelli e borghi storici, è il contesto perfetto per piatti robusti e sinceri. La cucina piacentina si distingue per l’uso sapiente di salumi, paste fresche e piatti che raccontano la storia agricola del territorio. In questo articolo scoprirai i capisaldi della gastronomia locale e le eccellenze da non perdere.

I tre salumi DOP piacentini: emblema del gusto
Uno dei fiori all’occhiello del Piacentino sono i suoi salumi a denominazione di origine protetta, riconosciuti in tutta Europa per qualità e autenticità. Si tratta di:
• Coppa piacentina DOP: ottenuta dalla parte superiore del collo del maiale, viene salata, speziata e stagionata per almeno sei mesi. Il risultato è un salume morbido, profumato, perfetto da servire a fette sottili con pane casereccio.
• Pancetta piacentina DOP: arrotolata e legata a mano, ha un sapore delicato e speziato. Ottima da gustare cruda o per arricchire i primi piatti.
• Salame piacentino DOP: caratterizzato da una grana media e un gusto equilibrato, è stagionato lentamente in ambienti ventilati. Ideale per un tagliere tradizionale o uno spuntino rustico.
Questi salumi non sono solo antipasti, ma veri protagonisti della cucina locale, usati anche in ripieni e sughi.
Pisarei e fasö: il primo piatto simbolo
Fra i primi più rappresentativi del territorio, spiccano i pisarei e fasö, gnocchetti di pane raffermo e farina conditi con fagioli borlotti e un sugo a base di lardo, cipolla, concentrato di pomodoro e Parmigiano Reggiano.
Questo piatto racconta la cucina di recupero, nata per non sprecare nulla e diventata oggi uno dei simboli gastronomici della provincia. Il gusto pieno e la consistenza avvolgente lo rendono ideale per ogni stagione, e la ricetta, pur semplice, richiede pazienza e amore per la tradizione.
Anolini e tortelli: la pasta ripiena del territorio
Nel Piacentino la pasta ripiena è un’arte tramandata di generazione in generazione. Due sono le varianti più diffuse:
• Anolini in brodo: simili ai cappelletti, hanno un ripieno di stracotto di manzo, pangrattato, noce moscata e formaggio. Vengono serviti in un brodo ricco di carne, tipico dei pranzi natalizi.
• Tortelli con la coda: iconici della zona di Vigolzone, si distinguono per la forma allungata e la “coda” attorcigliata. Il ripieno classico è a base di ricotta ed erbette, mentre il condimento più diffuso è il burro fuso con salvia e Parmigiano.
Sono piatti che esprimono eleganza e artigianalità, perfetti per scoprire la cucina piacentina in chiave familiare e raffinata.

Burtleina e chisulén: tra pane e frittelle
La burtleina è una sorta di crespella fritta, fatta con farina, acqua e poco sale, senza lievito. Viene fritta in olio o strutto e servita calda, spesso accompagnata da salumi o formaggi. Nonostante la semplicità degli ingredienti, è un piatto amato per la sua croccantezza esterna e la morbidezza interna.
Un altro protagonista dello street food rurale è il chisulén (o chisolino), piccola frittella lievitata che ricorda il gnocco fritto, ma tipicamente piacentina. Farcito con pancetta, salame o formaggi, è perfetto per aperitivi rustici e cene informali.
Stracotto di asinina o di manzo: secondi della tradizione
Nel repertorio dei secondi piatti, lo stracotto occupa un posto speciale. Si tratta di carne cotta a lungo – anche per 4 o 5 ore – con vino rosso, aromi e verdure. Le versioni più antiche prevedono carne d’asino, mentre oggi è più comune l’uso del manzo.
Questo piatto viene spesso servito con purè di patate o polenta morbida, in inverno, oppure con piselli freschi nella stagione primaverile. È un piatto che richiede tempo e attenzione, ma che regala sapori profondi e avvolgenti, tipici della cucina piacentina più autentica.
Vini delle colline piacentine: l’anima enologica del territorio
Non si può parlare di Piacenza senza citare i suoi vini DOC, prodotti sulle dolci colline che si estendono tra la Val Tidone, la Val Trebbia e la Val d’Arda. Le principali denominazioni sono:
• Gutturnio DOC: rosso frizzante o fermo, a base di Barbera e Croatina. È il vino più rappresentativo della zona.
• Ortrugo DOC: bianco secco o frizzante, perfetto con antipasti e primi leggeri.
• Malvasia di Candia Aromatica: profumato e delicato, spesso servito come aperitivo.
I vini piacentini accompagnano perfettamente la cucina locale e sono parte integrante dell’esperienza gastronomica del territorio.
Dolci rustici e casalinghi: il gusto dell’infanzia
I dolci piacentini mantengono intatto il legame con le tradizioni familiari. Fra i più amati troviamo:
• Torta di mandorle: morbida e profumata, viene preparata con farina di mandorle, zucchero e burro.
• Buslanein: biscotti secchi a forma di ciambellina, perfetti da intingere nel vino dolce o nel latte.
• Latte in piedi: simile al crème caramel, è un dolce al cucchiaio delicato e semplice, spesso arricchito con scorza di limone o vaniglia.
Questi dessert chiudono il pasto con note leggere e genuine, espressione di una cucina casalinga che non ha perso il suo fascino.
Consigli per esplorare il gusto del Piacentino
Per vivere al meglio l’esperienza culinaria nel Piacentino, segui questi consigli:
• Acquista nei mercati agricoli locali, dove troverai prodotti autentici e stagionali.
• Visita cantine e agriturismi: molti offrono degustazioni e piatti tipici.
• Partecipa alle sagre di paese, occasioni perfette per assaporare la cucina tradizionale.
• Chiedi piatti del giorno nei ristoranti: spesso sono quelli più legati alla stagionalità.
Conclusione: una cucina sincera tra terra e tradizione
La cucina del Piacentino è un viaggio tra colline rigogliose, vigne storiche e borghi ricchi di identità. I suoi sapori, intensi ma equilibrati, raccontano di una terra che ha saputo conservare il legame con le proprie radici senza rinunciare all’evoluzione. Ogni piatto è un capitolo di una storia fatta di lavoro agricolo, famiglia e convivialità.
Scoprire la gastronomia piacentina significa avvicinarsi a una parte autentica dell’Emilia-Romagna, dove la semplicità diventa eccellenza. E non importa se sei un viaggiatore curioso o un amante del buon cibo: a Piacenza, ogni forchettata sa di casa.